Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi dell’art. 72 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il progetto ha come promotori AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), Cittadinanzattiva e FICTUS (Federazione Italiana Enti Culturali, Artistici e Sportivi), in collaborazione con Cittalia, Centro Europeo di Studi e Ricerche per i Comuni e le Città – Fondazione di Ricerche dell’ANCI.
“Cultura dell’accoglienza” ha l’obiettivo di diffondere presso le comunità locali coinvolte un modello di “accoglienza solidale” che prevede l’attivazione di percorsi di cittadinanza inclusiva mediante attività artistiche e ricreative ed iniziative di promozione dell’attivismo civico, animate da giovani cittadini italiani e migranti. In particolare, attraverso la cultura, l’arte e le attività ricreative, che diventano piattaforme per il dialogo e l’unità tra diverse comunità, si realizzano percorsi di inclusione e iniziative che fungano da strumento di connessione tra le tradizioni del Paese di origine e la nuova vita dei ragazzi coinvolti. In questo modo, dando vita a spazi creativi e progetti per limitare la discriminazione e i pregiudizi contro le persone migranti, ci si avvale delle forme di espressione artistica come veicoli prioritari per la definizione di percorsi d’accoglienza, buone pratiche e format d’integrazione.
I beneficiari del progetto sono giovani italiani e profughi, richiedenti asilo o protezione internazionale ospitati presso CAS o SPRAR di età compresa tra i 16 e 25 anni.
L’ambito territoriale di attuazione comprende 20 Regioni, per un totale di 31 Province e 34 Comuni. In ciascun territorio coinvolto viene attivato un percorso di “cittadinanza inclusiva”, finalizzato alla promozione dell’attivismo civico dei giovani italiani e migranti secondo l’approccio “communityholder” incentrato su esigenze e obiettivi comuni anziché su specifiche esigenze dei singoli.
Il percorso di “cittadinanza inclusiva” si svolge nell’arco di 18 mesi e si articola in 3 fasi:
Il progetto, nel suo insieme, si propone quindi di innescare una serie di movimenti comunitari in grado di migliorare l’interazione tra comunità accogliente e persone migranti e di sensibilizzare la comunità rispetto alla percezione del fenomeno migratorio, incrementando la capacità di gestione dell’emergenza in maniera più costruttiva e consapevole, agendo sul fronte della coesione sociale. In tali termini, attraverso la creazione di gruppi misti e la realizzazione di attività e iniziative di impatto sulla comunità locale, si creano sinergie, incontri, scambi e occasioni di collaborazione tra la cittadinanza, le organizzazioni/istituzioni locali e le comunità di persone migranti. Le attività realizzate hanno un impatto non solo sociale ma anche di tipo culturale, poiché la collaborazione e la realizzazione di iniziative pubbliche locali rendono visibili a tutta la cittadinanza movimenti e realtà che si pongono in diretto contrasto con gli stereotipi e le misinterpretazioni attualmente diffuse sul fenomeno migratorio, attraverso la partecipazione e l’attivismo delle stesse persone migranti alla vita del territorio e della comunità locale.
Le attività realizzate nell’ambito dei laboratori a Campobasso hanno avuto come obiettivi principali favorire la conoscenza tra i partecipanti attraverso varie iniziative e giochi di gruppo, raccogliere le esperienze e conoscenze per la creazione dei curricula, individuare i bisogni specifici della realtà della città. Il gruppo ha realizzato inoltre un libro dal titolo “Ho imparato a Pescare. Il Molise incontra il continente nero” in cui sono raccolte poesie, storie, tradizioni ed esperienze personali emerse durante i laboratori.
I laboratori realizzati a Crotone hanno avuto come principali attività la musica e gli strumenti musicali, il ballo e il canto, che hanno contribuito ad abbattere le barriere e permesso di creare un gruppo orientato a stare insieme con convivialità. Durante l’evento finale, fra le altre attività, i partecipanti si sono esibiti in una performance musicale e coreutica.
Nel corso dei laboratori si è cercato di favorire la conoscenza reciproca del gruppo dei giovani coinvolti attraverso attività ricreative e culturali e di consolidare l’inclusione e la coesione sociale attraverso la pratica del gioco e dello sport.
I ragazzi sono stati coinvolti attivamente nell’ideazione, progettazione e realizzazione della mostra fotografica dal titolo “Inclusione in Progress” che ha costituito l’evento finale del ciclo di laboratori.
I ragazzi impegnati nei laboratori che si sono svolti a Giarre e Bronte sono stati coinvolti in attività di conoscenza del territorio e approfondimento della sua storia e hanno partecipato inoltre ad un progetto di educazione di civica per imparare a conoscere meglio la società italiana.
Il video rappresenta alcuni momenti dell’incontro istituzionale che si è tenuto presso il Municipio 3 di Milano, nel corso del quale una rappresentanza dei ragazzi che hanno partecipato ai laboratori ha consegnato il report finale e il diario di bordo all’Assessore alle Politiche Sociali e alla Presidente della Commissione Politiche Sociali e Sicurezza, portando alla loro attenzione il lavoro svolto come un’occasione unica di dialogo e di confronto tra giovani cittadini attivi e le Istituzioni, per gettare le basi anche per una futura collaborazione.
Il video racconta il percorso che è stato svolto dai ragazzi che hanno partecipato ai laboratori, a partire dalle interviste a cittadine e cittadini sul tema delle migrazioni, ai momenti di socializzazione, i laboratori di pittura e fotografia fino alla preparazione dell’evento finale ovvero l’inaugurazione di una mostra fotografica e pittorica, la presentazione del video.
Andare in gita insieme, cucinare, incontrarsi per superare diffidenze e distanze culturali, anche attraverso 4 seminari. Sono queste le principali attività realizzate a Pozzuoli da Cittadinanzattiva durante un anno di attività, e presentate il 30 ottobre 2019, come parte del progetto “Cultura dell’accoglienza e comunità inclusiva”. Il progetto nazionale, realizzato in partenariato con AICS e FICTUS, si pone l’obiettivo di creare un percorso di conoscenza tra giovani che provengono da culture ed esperienze di vita diverse, che esiti nella formazione di buone pratiche di accoglienza e nella valorizzazione delle capacità di tutti i partecipanti.